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mercoledì 4 novembre 2015

MEDIATAZIONI: LA PREGHIERA HA UNA SUA STORIA.



Volendo introdurci in un argomento di tanta importanza, dovremmo per prima cosa considerare L’UOMO D’OGGI E LA PREGHIERA, visto, questo tema, sotto i due aspetti situazionali: socioteologico, radicato nel dato biblico e piscologico.
Dopo un breve excursus sul significato del termine PREGHIERA, ci fermeremo sulla STORIA DELLA PREGHIERA: non si tratta evidentemente di uno studio arido, ma innervante una vita soprannaturale e di consacrazione.
PARTE I: il termine PREGHIERA
Dal latino precari-preces, ha il significato di DOMANDARE. Perciò: Preghiera=domanda, invito rivolto a qualcuno. Es.: Prego, si accomodi; la prego di venire, di non mancare….. E talvolta si aggiunge all’idea di domanda quella di supplica.
Sinonimo di preghiera è considerata casualmente l’altra parola: ORAZIONE.
ORAZIONE:  dal latino ORARE, da os – oris = bocca. Infatti: oratio, orazione=discorso, da cui l’altra parola ORATORE.
In senso religioso: discorso rivolto a Dio, per esporre desideri e suppliche. Allargando, si arriva al concetto di lode a Dio, ammirazione, affermazione della sua essenza e dei suoi attributi…..
Approfondendo il senso religioso con atto interiore dello spirito, si scoprirà il valore della preghiera non nelle parole pronunciate, ma nell’atteggiamento profondo dell’anima dalla quale sono espresse: atteggiamento di adorazione, d’ammirazione, di lode, di riconoscimento, d’amore, di fiducia, di speranza, di supplica…..
E’ meraviglioso come questo approfondimento concettuale e vitale s’incontri con un altro concetto filosofico-teologico, che toccala vita intima di Dio, quella trinitaria.
L’espressione greca LOGOS e quella latina VERBUM significano ad un tempo parola ed il contenuto concettuale che la parola esprime e che questo senso abbia potuto prolungarsi fino a significare la parola interiore o pensiero nel quale Dio esprime nell’intimo di Sé Stesso  tutto il Suo Essere  = Verbo,  Seconda Persona della Trinità.
Disgraziatamente per molti cristiani, il termine PREGHIERA non rievoca che ricordi d’infanzia o abitudine di formule mnemoniche rivolte a Dio, con frettolosità, come rivolte ad un ospite dal quale al più presto ci si vuole liberare…..!
Oppure un mezzo per ottenere e poi….
Parte II: Storia della Preghiera.
E’ la storia stessa dell’uomo.
a)      Analisi:  Difatti possiamo dire che come la religione, almeno in una certa attitudine, è legata alla stessa natura umana ( la preistoria considera con il segno più certo dell’apparire della specie umana le traccie di riti religiosi, poiché non se ne trova alcuna presso gli animali….) così la preghiera.
L’etnologia e la paleontologia dimostrano che tutte le religioni, derivanti dalla natura umana , anche la più primitiva, coltivano più o meno la preghiera.
b)      Approfondimento: L’impegno religioso nella preghiera si presenta come progressivo sviluppo culturale attraverso i secoli ed ancora come espressione di cultura attuale variamente avanzata.
L’impegno o il disimpegno della preghiera spiega:
A)     IL RELIGIOSO cioè il vero senso del rapporto Uomo-Dio.
Rapporto essenziale per la contingenza finitezza dell’uomo, che postula non solo l’esistenza, ma un rapporto con trascendente , con l’assoluto…..
La preghiera, genuinamente intesa, è il veicolo in dispensabile di questo necessario rapporto.
B)      Il SACRO: senza dicotomia essenziale, perché tutto il creato essendo opera dell’unico DIO, ha una sacralità fondamentale, la preghiera immette nella sfera di questo sacro in senso più stretto.
Per questo concetto, la distinzione di sacro e profano. Profano, inteso secondo l’etimo latino: profanum = davanti al tempio; cioè da fuori…..realtà mondane  che sono la via del sacro strettamente inteso, cioè è di quanto in directo appartiene alla divinità.
Ridurre ogni sacro all’ordine puramente mondano è la morte della preghiera e della autentica religiosità.
C)      Non sacralismo che porta al superstizioso e al magico.
E’ il fenomeno deviante di una falsa concezione religiosa o il conseguente surrogato della ripulsa di una genuina religiosità.
D)     Non disacralizzazione,  via di ogni dissacrazione.
E)      Non secolarismo, via alla profanazione.
CONCLUSIONE:
Pensiero di Don Bosco: La preghiera è necessaria all’uomo, più ancora al cristiano, come l’aria agli animali, l’acqua al pesce.

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